Comunicato di RAWA sull'approvazione della legge sulla "conciliazione nazionale" da parte del parlamento afgano


La vergognosa legge sulla "conciliazione nazionale" pianta l’ultimo chiodo sulla bara della finta democrazia



Il Parlamento afgano ha recentemente approvato l’infame legge sulla "conciliazione nazionale", il cui obiettivo principale è garantire il perdono e l’immunità a ogni sorta di traditori e criminali. Questa legge, per la millesima volta, dimostra che è nella natura di questo Parlamento di impostori lavorare contro l’interesse della nazione e che questa lega di assassini e voltabandiera, nel nome della democrazia, è nei fatti serva dei signori della guerra fondamentalisti, i più sporchi nemici dell’Afganistan e del nostro popolo sfortunato.

All her family member were killed by Jehadis in 1992
Queste vittime dei crimini commessi dai fondamentalisti esigono giustizia

L’approvazione di questa legge da parte del Parlamento non sorprende per nulla, dati gli elementi che lo compongono. Ma c’è un punto che i intellettuali e compromessi e collaborazionisti, che si nascondono sotto gli slogan dell’”unità nazionale”, della “tolleranza”, del “dovere di dimenticare il passato e guardare al futuro”, etc. dovrebbero tener presente, e cioè che da ora in poi non potranno più chiudere gli occhi, fare giochi di prestigio con la realtà e ingannare il popolo. Questo vale anche per Shukria Barukzai, che dopo aver incontrato l’infame criminale Mullah Rokitee durante una seduta parlamentare, ha dichiarato ai giornalisti: "Ho trovato nuovo amico in Parlamento."

L’ultimo rapporto di Human Rights Watch sui crimini dei fondamentalisti in Afganistan, ma soprattutto l’impiccagione di Saddam Hussain, hanno terrorizzato gli assassini che governano il nostro paese, che si sono sentiti in trappola e hanno visto da vicino la fine della loro esistenza. Tutto ciò li ha persuasi a impiegare tutto il loro potere e la forza di cui dispongono nel governo per bloccare la strada che li porterebbe a subire un processo e segnerebbe la loro distruzione. L’impiccagione di Saddam fa presagire che se oggi gli Stati Uniti portano questa gente in palmo di mano ed hanno interesse a dipingerli come campioni della democrazia, è sempre possibile che domani li identificheranno come esseri inutili e li sottoporrano a un destino simile a quello toccato a Saddam, Noriega e al resto dei loro lacchè. Dimostra anche che la fine dei dittatori più potenti sarà vergognosa come quella di Saddam.

Oggi sanguisughe come Sayyaf, Rabbani, Qanoni, Muhaqiq, Khalili, Dostum, Fahim, Olumi, Ranjbar, Haji Farid, il Mullah Rokitee, Perum Qul, Gulabzoy etc. portano stampato in faccia un ghigno vittorioso grazie questa legge. Tutti costoro, si tratti di Khalqi e Parchami oppure Taliban e "Alleanza del Nord", si tengono per mano in una santa alleanza contro il nostro popolo al fine di nascondere le loro brutalità, i loro crimini e il modo in cui, per allargare il loro potere, hanno tradito la patria. Al tempo stesso, si sono garantiti il contesto che permetterà far sfuggire boia come Sarwari, Zardad e personaggi del genere dalla morsa della giustizia.

Non ci sono stati legislatori onorati, salvo Malalai Joya e pochi altri, che abbiano alzato la voce contro questa legge traditrice e ne abbiano impedito l’approvazione in Parlamento.

Nonostante le Nazioni Unite abbiano annunciato la loro opposizione a questa legge, rimane da vedere se questa reazione non sia un altro bel gioco, come quello di definire queste elezioni vergognose e fraudolente un "miracolo." Se non è così, che vadano avanti fino in fondo.

I criminali al governo, il signor Karzai, i suoi soci e i suoi padroni stranieri dovrebbero sapere che adesso insultano il nostro popolo e i suoi amati martiri in modo così svergognato, ma verrà un giorno in cui il nostro popolo prenderà in mano il proprio destino e spazzerà via leggi obbrobriose come questa e perseguirà e punirà i responsabili di tutti i crimini, passati e presenti, commessi contro la nostra nazione.

I criminali che siedono nel parlamento afgano credono che giocando alla "conciliazione nazionale", senza darsi troppi grattacapi, potranno perdonare se stessi della colpa di aver versato il sangue di 65.000 civili a Kabul all’inizio degli anni ‘90, e che potranno cavarsela impunemente.

Se Human Rights Watch ha recentemente svelato solo in parte gli orrendi crimini di guerra commessi dai fondamentalisti, sono trent’anni che RAWA rende pubblici i massacri di questi despoti e non permetterà a questi boia, religiosi o meno, di restarsene tranquilli. Così come abbiamo spinto Zardad nella morsa della giustizia del governo britannico, non avremo un attimo di pace finché ciascuno di questi criminali non sarà processato. Oggi questi burattini delle potenze straniere hanno tutto il potere nel nostro paese, e possono approvare tutte le leggi che vogliono, grazie al loro ridicolo parlamento, per difendere e salvaguardare se stessi. Ma hanno dimenticato che il nostro popolo, che ama la libertà, e tutti i popoli del mondo, che amano la pace, non gli permetteranno di giocare con le sofferenze del popolo afgano per sempre. L’impiccagione del loro fratello Saddam sarà l’incubo che toglierà loro il sonno fino al giorno in cui saranno puniti.

Il nostro popolo vorrebbe che Sayaaf, Khalid Farooqi, Gulbudin etc. assaggiassero il dolore delle vittime che hanno lasciato bruciare nei containers di metallo. Vorrebbe che Khalili, Muhaqiq, Kazimi e tutti gli altri provassero cosa vuol dire avere gli occhi cavati e chiodi piantati nel cranio, e che ciascuno di loro capisse quali crimini orrendi ha commesso contro Pashtun, Hazara e gli altri gruppi etnici. Il nostro popolo vorrebbe che Gulabzoy, Olomi, Ranjbar etc. vedesse cosa significa essere uccisi in massa e bruciati vivi. Il nostro popolo vorrebbe che il Mullah Rokitee, Mutawakil etc. provassero il dolore delle amputazioni e delle frustate. Solo con un processo giusto potranno farsi un’idea della quantità di atrocità e di insulti che hanno commesso contro nostro popolo nel passato.

RAWA incita tutti coloro che hanno a cuore il popolo afgano in tutto il mondo a far sentire la propria voce e a opporsi a questa legge ingiusta e a dimostrare così la loro autentica amicizia nei confronti del martoriato popolo.

Associazione Rivoluzionaria delle Donne d'Afghanistan (RAWA)

4 febbraio 2007



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