RAWA.org, February 8, 2020


RAWA commemora il 33° anniversario del martirio di Meena con una funzione a Kabul

nel commemorare l'anniversario del martirio di Meena vogliamo rinnovare il nostro giuramento alla nostra grande leader e tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita nella lotta per l'indipendenza, la giustizia, la libertà, la prosperità e la libertà delle le donne dall'oppressione e dalla crudeltà


RAWA commemorates Meena’s 33rd martyrdom anniversary in a function in Kabul

L’Associazione Rivoluzionaria delle donne Afghane (RAWA) il 6 febbraio 2020 ha organizzato a Kabul una funzione per commemorare il 33° anniversario del martirio della sua leader e fondatrice. Trentatré anni fa, il 4 febbraio 1987, agenti del KHAD insieme ai criminali della banda di Gulbuddin, strangolarono Meena e due suoi compagni e privarono l'Afghanistan e in particolare le donne afghane di una grande leader. In seguito al suo martirio, le compagne di Meena presero ispirazione dal suo sacrificio in giovane età e giurarono solennemente di seguire la sua strada.

La funzione è iniziata ricordando la vita di Meena e chiedendo ai suoi seguaci di continuare il suo percorso:

Care sorelle, nel commemorare l'anniversario del martirio di Meena vogliamo rinnovare il nostro giuramento alla nostra grande leader e a tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita nella lotta per l'indipendenza, la giustizia, la libertà, la prosperità e per la libertà delle donne dall’oppressione e dalla crudeltà.Nell'attuale situazione in cui gli assassini jihadisti e talebani, i tecnocrati malversatori e i criminali statunitensi continuano a commettere crimini e tradimenti, il fascista Gulbuddin Hekmatyar viene ricevuto con tutti gli onori a Kabul, gli Stati Uniti lavorano affinché i talebani si uniscano alla loro cerchia di servitori con il ridicolo processo di pace e dove la povertà, il terrore, la disoccupazione, l'afflusso di rifugiati, la tossicodipendenza e migliaia di altre sofferenze sono la vita quotidiana del nostro popolo, dipende da noi e dagli onesti seguaci di Meena e di altri martiri che combattono per la libertà che hanno combattuto contro il dispotismo e lo sfruttamento, impegnarsi per gli interessi del popolo, per la realizzazione dei nostri obiettivi rivoluzionari e il raggiungimento dell'indipendenza, della libertà e della costruzione di un sistema democratico. Nahid ha sottolineato la questione nazionale in un discorso in pashto: L'Afghanistan non brucia solo nel fuoco dell'occupazione, del fondamentalismo, della povertà e dell'ignoranza; l'intervento di diversi paesi ha infiammato le divisioni etniche, regionali, religiose e il separatismo.I separatisti che sventolano la bandiera del federalismo, gli sciovinisti pashto e i nazionalisti non pashto sono dei traditori tanto quanto gli Stati Uniti e altri paesi vicini nella creazione e nell’insensificazione delle divisioni etniche e linguistiche. È dovere di ogni ente progressista, inclusa RAWA, di smascherare e condannare oltraggiose politiche.Hajira ha letto le brevi biografie di cinque importanti donne in lotta da tutto il mondo: Arin Mirkan, un’importante comandante delle Unità di protezione delle donne (YPJ), che ha sacrificato la sua vita in un attacco suicida contro l'ISIS; Anuradha Ghandy, leader del Partito comunista indiano (maoista); Monika Ertl, la donna che coraggiosamente vendicò la morte di Che Guevara uccidendo il colonnello Roberto Quintanilla; Azam Roohi Aahangarani, un’importante combattente dell'organizzazione iraniana dei Fedaian del popolo; e Simone Seguin, una combattente della resistenza francese durante la seconda guerra mondiale. La resistenza e la lotta di queste combattenti della libertà sono un simbolo e un modello per le donne afghane che lottano e fonte di ispirazione nella loro difficile lotta. Sara nel suo discorso ha parlato dell'attuale situazione politica, degli intellettuali, delle elezioni, del processo di pace e della tumultuosa situazione in Iran: La nostra gente negli ultimi quarant'anni ha vissuto nell'inferno dell’occupazione, dell’invasione, della barbarie, di crimini e umiliazioni; la situazione più disastrosa è quella delle nostre donne indifese che non solo hanno sperimentato l’oppressione dei jihadisti e dei talebani, ma hanno anche dovuto subire litanie su "diritti delle donne" e "diritti umani" da parte dei regimi fantoccio di Karzai, Ghani e Abdullah. Queste chiacchiere hanno cambiato la vita a una manciata di traditrici come Sima Samar, Fawzia Koofi, Shukria Barekzai, Habiba Sarabi, Nahid Farid, Farkhunda Zahra Nadiri, Adila Raz, alcune donne a capo di ONG e donne manipolate da Fulbright che si sono inchinate agli Stati Uniti per denaro e potere e lavorano per salvare il regime fantoccio controllato da jihadisti e talebani misogini, mentre le nostre donne indigenti soffrono silenziosamente nell’inferno creato dai criminali fondamentalisti.L’occupazione, il dominio della cultura jihadista e talebana, il silenzio delle donne di fronte all'oppressione ha portato a un catastrofico patriarcato che è costantemente alimentato dai governanti misogini fascisti e rende le nostre donne vittime nei modi più orribili. Parlando degli intellettuali Sara ha detto: Gli intellettuali creati dalla CIA come Daud Sultanzoy, Malik Sitez, Nushin Arbabzadah, Daud Muradian e altri, che servono con orgoglio gli Stati Uniti, vedono la presenza militare degli Stati Uniti come una "necessità" e sono contro l'indipendenza e la libertà senza considerare i milioni di tossicodipendenti, gli attacchi suicidi, il terrore e i fiumi di sangue che vediamo scorrere ogni giorno nel nostro paese. Questo è il tradimento culturale degli Stati Uniti, che hanno reclutato tanti giovani istruiti, ragazze, ragazzi e intellettuali, agenti della CIA e VEVAK (proncipade organizzazione dell’intelligence iraniana, ndr), per lavorare nelle sue ONG e nel governo fantoccio accanto agli altri servitori. Queste persone sono anche più pericolose dei leader talebani e jihadisti nel tradire il nostro popolo e dovrebbero essere denunciate come nemici.

Sara ha parlato degli agenti afgani al servizio dell'Iran che hanno pianto senza vergogna la morte di Qasim Suleimani, questo virus Akhundi (Abbas Ahmad Akhoundi: Ministro iraniano delle strade e dello sviluppo urbano, ndr) le cui mani erano sporche del sangue dei popoli afghano, iracheno, yemenita, siriano e palestinese e che ha commesso crimini peggiori dell'ISIS: Mohammad Mohaqiq, Karim Khalili, Latif Pedram, Adullah Abdullah e Dadfar Spanta. Sara ha aggiunto:

Siamo solidali con il popolo iraniano che si è ribellato contro il proprio regime criminale e che è stato brutalmente represso. Va sottolineato che fare le condoglianze alle famiglie di Poya Bakhtiari, Sepeda Qulyan, Nargis Mohammadi e di migliaia di compagni reclusi nelle prigioni iraniane, senza denunciare gli intellettuali iraniani pagati da VEVAK e i loro agenti afgani non ha senso.

Sara ha anche sottolineato l'importanza della lotta organizzata e resistente delle donne.

Se le donne fossero consapevoli del loro enorme potere, se si unissero a organizzazioni rivoluzionarie e progressiste e combattessero come le leonesse di Kobane che, nonostante abbiano fatto l’errore di fidarsi degli Stati Uniti, hanno sconfitto l'ISIS, nessun nemico, per quanto feroce, oserebbe insultare e umiliare donne come fa Allah Gul Mujahid che le definisce uno "strumento". Nessuno e nessun potere straniero con i suoi mercenari che hanno commesso orribili crimini contro le donne potrà liberare le donne e garantire loro pari diritti e giustizia.

Non vogliamo essere ingannate da chi fa uso della religione per affermare che "il paradiso è sotto i piedi delle madri". Negli ultimi quarant'anni sotto i piedi delle nostre madri c'è stato solo l’inferno e noi dobbiamo far sì che questi criminali brucino in questo inferno. Dobbiamo spingere intellettuali fondamentalisti (che fanno finta di non esserlo) come Rostar Taraki, Nabi Mosdaq, Faiz Mohammad Zaland, Ismai Yun, Abu Talib Muzaffari, Kazem Kazemi, Latif Pedram, Anwar ul Haq Ahadi, Mohaiuddin Mehdi, Karim Barahwi, Omar Zakhilwal e spie più giovani come Lutfullah Najafi e Nader Naderi che si sono prostrati ai piedi dei talebani in Qatar su ordine degli Stati Uniti in questo inferno.

Le donne devono trasformare il loro rancore in consapevolezza, azione e movimento rivoluzionari e diventare una forza invincibile. È dimostrato che senza la partecipazione delle donne nessun movimento progressita può avere successo. È con questa consapevolezza che gli Stati Uniti sostengono i fondamentalisti misogini.

Grraana, una giovane attivista di RAWA ha poi letto Ghach (vendetta), una poesia in pashto, che parla della lotta coraggiosa di Meena, scritta da un’altra giovane attivista di RAWA. qui Malalai Joya ha inviato un videomessaggio registrato e ha dichiarato: “Meena è stata una delle poche donne rivoluzionarie nel nostro paese che ha sollevato lo stendardo della liberazione delle donne nel più opprimente dei tempi, quando l'oscurità dell'occupazione e il terrore del fondamentalismo stavano facendo pressioni e ostacolando le nostre donne più che mai prima e con profonda consapevolezza e l'ammirevole coraggio ha cercato di illuminare e organizzare le donne.Questo è stato un segno duraturo di una breve vita. Sono orgogliosa di essere stata una giovane studentessa di Meena in una scuola da lei fondata dove ho acquisito le conoscenze di base per cui devo lottare: i diritti delle donne e la libertà della mia gente. Ero molto giovane quando Meena ci ha parlato dell'importanza dell'istruzione e dell'alfabetizzazione. Dopo molti anni, mi sono resa conto che Meena aveva davvero scelto un'arma mortale senza la quale sarebbe impossibile per metà della nostra popolazione svegliarsi e schiacciare l'oppressione e il dispotismo. La celebrazione dell'anniversario del martirio di Meena testimonia che il martire Meena è eterno. Il nemico l'ha distrutta fisicamente ma ha lasciato dietro di sé un pensiero progressista, umano e "RAWA" che nessun nemico può distruggere. Combattiamo contro gli occupanti statunitensi e i loro servitori religiosi e non religiosi tra gli jihadisti, i talebani e l’ISIS, e i loro intellettuali mercenari con il grido di ‘Non tornerò mai’ e un senso di responsabilità e instancabili sforzi."Shekib Mosadeq, famoso cantante afgano in cerca di libertà, ha inviato un video messaggio registrato per onorare Meena e ha dedicato anche una canzone. Avevamo ricevuto messaggi ( http://www.rawa.org/rawa/2020/02/06/messages-sent-for-meena-s-33rd-martyrdom-anniversary.html ) per l'anniversario del martirio di Meena da organizzazioni progressiste di tutto il mondo, tra cui il Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane Onlus (CISDA); Amici di RAWA - Giappone; Società delle donne libere del Kurdistan orientale (KJAR); Partito marxista-leninista di Germania (MLPD); Tom Block, pittore del famoso poster di Meena; Reza Farmand, famoso poeta iraniano che ha scritto diverse poesie per Meena; Meera, scultore che ha realizzato la famosa scultura di Meena; Gemeinsam Kämpfen (Combattiamo insieme); Donne in cerca di libertà e laiche di Iran, Germania e Frauenverband Courage. Questi sono stati letti verso la fine. Sono state anche eseguite canzoni rivoluzionarie.


RAWA commemorates Meena’s 33rd martyrdom anniversary in a function in Kabul

RAWA commemorates Meena’s 33rd martyrdom anniversary in a function in Kabul

RAWA commemorates Meena’s 33rd martyrdom anniversary in a function in Kabul

RAWA commemorates Meena’s 33rd martyrdom anniversary in a function in Kabul

RAWA commemorates Meena’s 33rd martyrdom anniversary in a function in Kabul

RAWA commemorates Meena’s 33rd martyrdom anniversary in a function in Kabul

RAWA commemorates Meena’s 33rd martyrdom anniversary in a function in Kabul

RAWA commemorates Meena’s 33rd martyrdom anniversary in a function in Kabul

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