The News International, sabato 23 giugno 2001

RAWA persegue il disarmo dei Talebani

Bureau Report


ISLAMABAD: l'Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afgane (RAWA) ha fatto appello al governo del Pakistan perché estenda il processo di disarmo ai Talebani e alle altre organizzazioni armate.

RAWA ha anche fatto appello a tutte le organizzazioni internazionali per i diritti umani affinché persuadano i paesi confinanti a non promuovere l'integralismo in Afganistan e l'Iran e il Pakistan a non espellere i rifugiati.

La portavoce di RAWA, Sodoba Poya, in una dichiarazione rilasciataci venerdì, affermava che, dal momento che i Talebani sono sotto l'influenza del Pakistan e che il riarmo della società pakistana è avvenuto soprattutto a causa delle infiltrazioni di armi fornite ai signori della guerra afgani, la strada migliore da percorrere è il disarmo non solo dei Talebani, ma di tutte le fazioni e organizzazioni.

Diceva che la comunità internazionale ha voltato le spalle ai tormenti della nazione afgana, inflitti dagli integralisti e dagli estremisti che non hanno solo distrutto l'infrastruttura del paese, ma hanno da sempre commesso crimini contro le donne.

Questi criminali, ha aggiunto, dovrebbero essere chiamati a giudizio di fronte a tribunali internazionali, così come avvenne in Bosnia. Inoltre ha fatto appello alle forze internazionali per i diritti umani, perché assicurino che le forniture di cibo ai profughi afgani in Pakistan e in Iran siano fatte pervenire in modo diretto, senza speculazioni.

Al di là di questo, si è appellata al governo del Pakistan affinché le sue forze di polizia smettano di tormentare i rifugiati afgani, secondo una politica di rimpatrio degli afgani arrivati "illegalmente".

Ha aggiunto che non c'è una chiara distinzione tra i legali e gli illegali, e questa mancanza nella politica di frontiera, permette alla polizia e alle altre agenzie di governo di ricattare e molestare i rifugiati.







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