Dichiarazione di RAWA (Associazione rivoluzionaria delle donne afgane) per la Giornata Internazionale delle Donne, 8 marzo 2000


Commemorare 8 marzo con un'intensificazione della lotta contro la negazione dei diritti umani in Afghanistan

Mentre i popoli in tutto il mondo si preparano a celebrare l'ultimo Giornata Internazionale delle Donne del ventesimo secolo, le donne afghane vivono in condizioni infernali impostele dai Talebani. Qualunque cosa voi abbiate sentito o visto dell'oppressione e dell'umiliazione, in Afghanistan viene vissuto in pieno dalle nostre sfortunate donne.

I traditori Khalqi e Parchami avevano cercato di intrappolare, deviare e sfruttare in termini sia politici che propagandistici le nostre donne. Tuttavia, da quando i criminali Jehadi hanno preso il potere a Kabul, le donne sono state incatenate e rese vittime in un modo depravato che non ha precedenti nella storia di nessun paese.

Oggi, con il sostegno svergognato dei loro padroni stranieri, i Talebani ritengono che sia loro principale dovere negare alle nostre donne i diritti più fondamentali e tenerle in catene medievali. Sfruttando con cinismo le credenze popolari, giustificano la pressione sempre più forte sulle donne in nome dell'Islam e della Sharia.

Mentre il resto del mondo saluta il ventunesimo secolo, in Afghanistan la televisione, la musica, il cinema, il teatro e lo sport - in breve, tutte le manifestazioni della vita civile moderna, vengono annientate dai Talebani; mentre il movimento delle donne ottiene miglioramenti significativi in tutto il mondo, le nostre donne sono private dei diritti più elementari. Sono vendute e comprate come bestiame, umiliate, frustate, picchiate, limitate nei loro spostamenti, e tenute in considerazione soltanto per la soddisfazione dei bisogni sessuali degli uomini e per la riproduzione. Le restrizioni fasciste, la fame, la scarsità di cibo, la mancanza di case, la disoccupazione, la guerra e la distruzione - tutti regali dai Talebani e dai Jehadi - hanno oscurato le vite della nostra gente, e in particolare delle donne; molti sono diventati mendicanti, prostitute, o si sono suicidati. Il fatto che molti genitori sono arrivati a vendere i propri figli per povertà e per necessità dà la misura della tragedia creata dai fondamentalisti.

La sofferenza e l'oppressione delle donne nell'Afghanistan oggi non sono paragonabili con il resto del mondo, dove le donne rivendicano giustamente la piena uguaglianza con gli uomini, l'eliminazione dello sciovinismo patriarcale nella famiglia e nella società, la libertà nel riprodurre e la fine di atroci crimini quali la circoncisione femminile. Le donne afghane devono invece lottare per i più elementari diritti quali recarsi ai bagni, lavorare fuori di casa, ricevere un'istruzione, o scegliersi il vestito. Questo è il motivo per il quale insistiamo sull'abbattimento dell'ordine fondamentalista. Solo allora le nostre donne potranno unirsi alle loro sorelle nel resto del mondo per ottenere maggior libertà.

Le violazioni dei diritti umani in Afghanistan oggi sono ancora più intollerabili quando molte organizzazioni che dichiarano di difendere i diritti umani e delle donne mantengono un silenzio assordante nei riguardi della nostra situazione. Se va bene si limitano a fare proclamazioni, se va male vedono l'unità tra forze fondamentaliste come l'unico modo di risolvere la situazione in Afghanistan. Nessun accordo per risolvere la tragedia afghana, compreso il governo multietnico allargato che USA, Pakistan e altri paesi propongono, sarà accettabile al nostro popolo se non si considerano assassini e criminali i fondamentalisti. Dopotutto, se in altri paesi si fanno processi ai singoli per crimini di guerra, perché non dovrebbero subire la stessa sorte i capi Talebani e fondamentalisti che hanno commesso i più atroci e barbari crimini contro il nostro popolo.

Il popolo dell'Afghanistan, come tutti i popoli del mondo, ha bisogno di pace, di libertà e di democrazia. Finché hanno il potere i Talebani e i Jehadi sarà impossibile ottenere queste cose.

Per loro la pace significa la fine dei loro affari economici; pubblicamente dichiarano che la democrazia significa l'infedeltà.

Purtroppo le Nazioni Unite e altre organizzazioni simili hanno scelto di ignorare le questioni di democrazia e dei diritti delle donne in Afghanistan, e anzi le omettono completamente nei loro piani per porre fine alla tragedia afghana. Ma la vasta maggioranza del nostro popolo, comprese le donne, non seguono le ideologie fondamentaliste e faranno sicuramente il percorso che conduce alla libertà e alla democrazia. Il rumore attorno alle differenze tra i Talebani e i loro protettori sull'affare Osama è un tentativo palese a creare l'impressione che i Talebani siano "indipendenti" dei loro padroni stranieri! Ma tutti sanno che la sopravvivenza e il sostegno di questi ipocriti dalle mentalità medievali siano impossibili senza il sostegno e la guida dei poteri regionali e mondiali e i loro servizi d'intelligenza. Questi poteri sono capaci di determinare la sorte dei Talebani quando vogliono, come hanno fatto, per esempio, con Gulbuddin Hekmatyar e altri leader che non servivono più. Osama stesso è lo sporco sott

oprodotto della politica di sostenere le forze islamiche fondamentaliste durante la guerra afghana contro la Russia.

RAWA, seppur assediata e minacciata da tutte le parti, continuerà le sue lotte per la libertà, la democrazia e la giustizia sociale. Chiede a tutte le organizzazioni e le singole persone che amino la libertà di abbandonare la loro neutralità e passività nei confronti dei fondamentalisti e, pensando al grande dolore e la sofferenza del nostro popolo rovinato, di resistere a qualsiasi livello e con qualsiasi mezzo al dominio dei Talebani e dei Jehadi. Siamo pienamente convinte che soltanto l'unità delle forze democratiche che si muovono per mobilitare le masse e per formare un fronte allargato anti-fondamentalista può garantire l'instaurazione della pace e della democrazia nel nostro paese.

Ancora una volta chiediamo che alle organizzazioni di tutto il mondo e in particolare nel Pakistan che difendono i diritti umani e delle donne, di non dimenticare la situazione delle donne afghane, di diffondere le notizie delle loro sofferenze al pubblico del mondo e di offrirle sostegno pratico e effettivo.

RAWA, comunica il suo profondo sostegno e solidarietà per la lotta eroica delle donne e le forze che amino la libertà contro le forze e gli stati reazionari e oppressivi, nell'Iran, nella Palestina, Nel Kashmir, nel Kurdistan, e in tutto il mondo contro

Segniamo la giornata internazionale delle donne con una intensificazione della lotta contro i fondamentalisti!
Abbasso gli assassini Jehadi e Talebani e i loro protettori!
Viva la libertà e la democrazia!


Associazione rivoluzionaria delle donne afghane (RAWA)

8 marzo, 2000 - Peshawar




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